Marco Marsilio (Presidente Regione Abruzzo)
Francesco Menna (Sindaco di Vasto e Pres. Provincia di Chieti)
Fausto Memmo (Presidente ATER Lanciano-Vasto)
Al Prefetto di Chieti
Agli organi di stampa
Un epilettico di 53 anni senza lavoro con crisi frequenti, il padre ottantenne con demenza senile e la madre, anch’essa ultraottantenne, allettata con un’anca rotta e una condizione di salute precaria, non possono convivere in un alloggio popolare ATER di 32 mq. È una questione morale a cui tutte le Istituzioni, senza distinzione di colore politico, dovrebbero porre urgentemente rimedio. La dignità di tre cittadini vastesi, che hanno il diritto ad un alloggio popolare, dovrebbe essere salvaguardata prima di ogni altra considerazione. Si tratta di un caso umano che va affrontato, senza palleggiamenti di responsabilità tra Comune, Ater e Regione e risolto nel più breve tempo possibile, prima che la forza residua rimasta a questo cinquantatreenne epilettico senza lavoro che si è preso in carico la gestione quotidiana della vita dei suoi due genitori venga meno, sfiduciato da una realtà che gli impone di dormire su una poltrona nel piccolissimo atrio di casa, dietro la porta d’ingresso. Questa lettera aperta, che per nessuna ragione al mondo deve essere intesa come una sollecitazione a scopi politici, ma è solo la libera scelta di alcune persone che sono venute a conoscenza direttamente della situazione disperata in cui vive questa famiglia a Vasto, ha il solo scopo di far riflettere su come un piccolo sforzo da parte delle Istituzioni possa restituire dignità a persone che non hanno la fortuna di altri.
Siamo certi che il Presidente della Regione Marco Marsilio, il Presidente della Provincia di Chieti e Sindaco di Vasto Francesco Menna ed il Presidente dell’ATER di Lanciano-Vasto Fausto Memmo, ai quali questa lettera volutamente non firmata dagli estensori per non darle alcuna connotazione politica è indirizzata, si sentiranno in dovere di effettuare le opportune verifiche su quanto affermato per concedere a questo nucleo familiare un alloggio che abbia almeno due camere da letto, senza alcuna altra pretesa.
Non menzioniamo neppure le iniziali delle persone di cui parliamo perché le Istituzioni che hanno elaborato le pratiche di assegnazione dell’alloggio ben conoscono la situazione e, dunque, sanno perfettamente di chi stiamo parlando.
Attendiamo fiduciosi nei prossimi giorni la giusta soluzione a questa vicenda che dovrebbe smuovere le coscienze di chi ha il potere decisionale di restituire dignità a queste persone.
Vasto, lì 23.10.2023 Alcuni cittadini vastesi