Oggi 11 aprile alle ore 21:00 al Teatro Rossetti il secondo appuntamento dei «Giovedi rossettiani» con una trasposizione teatrale de La gloria di Giuseppe Berto, uno dei più grandi scrittori della seconda parte del Novecento, scrittore che pone problemi esistenziali e morali parlando direttamente alle coscienze.
Berto costruisce in prima persona la figura di Giuda Iscariota come umile strumento di Dio perché si realizzi la storia della salvezza. Gesù gli affida il compito ufficiale di tesoriere, ma il suo incarico
segreto è quello di tradirlo, quando sarà necessario. Giuda lo tradisce e si danna in eterno come suo ultimo “dovere d’amore” come era già stato stabilito dalle Scritture. Il libro è scritto in forma di monologo e il Giuda rappresentato conosce il corso della storia e cita filosofi e personalità del mondo moderno. La prosa tenta di mimare le parole che realisticamente avrebbe pronunciato un
giudeo vissuto ai tempi della predicazione di Cristo, descrivendo i propri sentimenti e le angosce religiose. Giuda insomma compie con il tradimento un ultimo dovere d’amore pagando con la
dannazione un atto a cui era stato predestinato dalle Scritture.
A rendere il personaggio e il suo dramma sulla scena sarà un attore di grande prestigio come Pietro Faiella, con alle spalle una lunga carriera cinematografica e teatrale. Prosegue così con questo
evento il discorso programmatico del teatro di parola per uno spettacolo di qualità.